Nella mia stanza ultimamente “entra” spesso il tema dell’amicizia, sento parlare degli amici, della loro importanza e del ruolo che hanno per i miei pazienti.
Chiedo “Tu come definiresti l’amicizia? Quali sono per te le caratteristiche che deve avere un amico?”
Secondo il dizionario Treccani “l’amicizia è un rapporto fatto di fiducia, simpatia, affetto e reciproca scelta, ma che nessuna teoria può spiegare del tutto. L’amicizia prevede che esista un rapporto paritario, e questo la distingue dagli altri legami che coinvolgono gli affetti”.
L’amicizia possiamo definirlo come un sentimento d’affetto che unisce le persone ed è caratterizzato da una forte componente emotiva. Dovrebbe essere un rapporto alla pari, basato su rispetto, stima e fiducia reciproca e non essere condizionata da gelosia e invidie.
Inoltre, l’amicizia, nella sua forma più sana, non comporta l’esclusività.
Esistono vari gradi d’amicizia: da quelle più superficiali, dette “simpatie” ossia quella istintiva propensione di piacevolezza verso l’altro, non approfondita ma ristretta solo una specifica circostanza e a un tempo limitato, a quelle “intime” ossia associate a un rapporto continuativo nel tempo in cui due persone arrivano a raggiungere un alto grado di confidenza.
I legami d’amicizia, di solito, variano anche in base all’età.
Teoricamente nell’infanzia predomina la famiglia, e gli amici hanno un ruolo secondario. Nella fase adolescenziale i rapporti amicali sono la componente più importante e il riferimento per i ragazzi. Gli amici sono il perno della vita affettiva ed emotiva nell’adolescenza, periodo durante il quale si raggiunge l’apice di intensità massima, difficilmente pareggiata e mantenuta in seguito.
Nell’età adulta, la maggior parte delle persone, quando inizia una relazione stabile, tende a mettere gli amici in secondo piano. Questo è fisiologico e naturale, soprattutto nel momento in cui ci si costruisce una famiglia e magari in un secondo momento si hanno dei bambini piccoli. Inizialmente la coppia vive la cosiddetta “luna di miele”, ossia quel momento di massima intensità e “ci si basta”, motivo per cui si può tendere a mettere da parte, interessi, passioni e soprattutto rapporti. Le frequentazioni con altri, al di là della coppia, si limitano e, in alcuni casi, può capitare che alcuni vecchi amici si sentono messi da parte, rifiutati e smettono di cercarci.
Questo è un comportamento molto comune ma può essere un errore poiché, frequentemente dopo una delusione sentimentale, si cerca di ristabilire i rapporti amicali interrotti ma non trovare la disponibilità dell’altro. Per questo motivo può succedere che le persone rimangono sole e ricercano un’altra relazione, proprio perché prive di qualsiasi altra forma di contorno sociale.
COME MANTENERE UN RAPPORTO DI AMICIZIA
Qualche consiglio:
- Non cercate di trasformarli. Non state sempre a giudicarli e accettate la ricchezza delle differenze.
- Non trascurateli. Alimentate i rapporti, create occasioni di incontro. E siate generosi: se un vostro amico non vi chiama, fatelo voi.
- Coltivate l’amicizia fin dall’adolescenza. È l’età giusta per creare amicizie solide, che poi potrebbero durare per tutta la vita. Non isolarsi, magari in uno smartphone, fa bene al corpo e alla mente.
- Ascoltateli e siate utili. Ascoltare e dare, senza pretendere nulla in cambio, è un gesto d’amore, dunque di vera amicizia, soprattutto quando un amico\a ne ha bisogno.
- Non abbiate fretta. Per coltivare l’amicizia, a qualsiasi età, serve tempo. Sempre e comunque.
- Mi dispiace e scusa. In amicizia, come in qualsiasi amore, si può sbagliare, ci si può fraintendere. Utilizzare queste due parole porta all’apertura con l’altro, uno spazio di condivisione dove potersi confrontare e chiarire. Non irrigidirsi sulle proprie posizioni ma provare a mettersi nei panni dell’altro per trovare un punto di incontro.
Sul canale You Tube ho trovato questo video il cui testo, per me, è davvero emozionate e lo condivo con voi: https://youtu.be/pnmWqi6o8sk
Buona visione 😉
