L’11 ottobre ricorre la Giornata Nazionale della Psicologia, e il tema proposto dall’Ordine degli Psicologi in occasione della X Edizione è:
“Psicologia è pace. Costruire Ponti, non muri”
Spesso pensiamo alla pace come a qualcosa di esterno (l’assenza di guerre, un equilibrio geopolitico), l’attribuiamo, quindi, ad un ideale politico, ad un assetto geopolitico, ma c’è un altro tipo di pace, interna, dai contorni meno definiti ma più profonda: la pace psicologica.
La pace psicologica nasce dentro ognuno di noi e che si traduce nelle scelte e nelle azioni quotidiane.
In un mondo dove le differenze diventano spesso muri, la psicologia può diventare, ed è, uno strumento di pace: un modo per costruire ponti tra le persone, tra culture, ma anche dentro sé stessi (pensiamo a quando costruisce un ponte tra il conflitto e la comprensione, tra la paura e la fiducia, tra il trauma e la guarigione).
La pace nasce a partire da sé stessi poiché ogni qual volta una persona lavora su di sé, si mette in discussione, sviluppa una maggiore consapevolezza, empatia, apertura e compassione e sarà meno incline all’aggressività, al bisogno di dominare/prevaricare l’altro.
Nel suo lavoro quotidiano, cosa fa lo psicologo?
Lo psicologo riapre il dialogo dove ci sono rotture, crea connessioni/ponti ad es. tra genitori e figli (dove la comunicazione era bloccata), tra coppie (dove il silenzio era diventato un muro), tra persone e i loro vissuti emotivi (spesso inascoltati o mal compresi), tra comunità (attraverso la valorizzazione delle differenze).
Qual è il compito della psicologia?
In un mondo in cui il linguaggio dell’odio è diffuso, la prevaricazione è valore, l’altro è percepito come minaccia, la psicologia ha il compito di:
- educare alla relazione,
- promuovere l’inclusione, valorizzando la diversità,
- insegnare l’empatia,
- lavorare sull’alfabetizzazione emotiva,
- combattere stereotipi e credenze.
Come diventa strumento di pace”?
Tramite:
- Ascolto attivo: fermarsi ad ascoltare attentamente l’altro, senza l’intento di voler subito rispondere o giudicare.
- Comunicazione non violenta: scegliere parole che uniscono, piuttosto che dividono.
- Consapevolezza emotiva: riconoscere le proprie emozioni agendole senza reagire ad esse.
- Gestione dei conflitti: non evitarli, ma affrontarli come opportunità di crescita.
La psicologia è pace quando connette, ascolta, accoglie; costruisce ponti quando insegna a convivere con la complessità, a comprendere l’altro senza rinunciare alla propria individualità, a trasformare il conflitto in occasione di crescita.
Per iniziare a connettersi con sé stessi, per trovare pace interiore, ti invito ad ascoltare la meditazione sul tema della pace.




