Perché siamo sempre attaccati al cellulare?

Novembre 14, 2023

Il gesto di prendere in mano lo smartphone, sbloccarlo, aprire e scorrere le nostre pagine social, è diventato così automatico da essere definito con il termine di scrolling.

Lo scrolling corrisponde al movimento del pollice che scorre dal basso verso l’alto sullo schermo dei dispositivi touchscreen per recuperare le nuove notizie che appaiono in bacheca o nelle stories. O dall’alto verso il basso per aggiornare le pagine e visionare i feed e le notifiche.

Il meccanismo che ci porta a prendere il telefono e scorrere le pagine social senza rendercene conto è l’automatismo.

 

Cos’è l’automatismo?

Per automatismo si intende quel comportamento abituale, impulsivo, fuori dai processi di attenzione, consapevolezza e controllo. (Bayer et al., 2016)

 

Ma è solo l’automatismo?

Quali sono i processi psicologici che mantengono e favoriscono questo nostro comportamento?

Uno di questi processi è il condizionamento strumentale, che si basa sul concetto di rinforzo positivo.

Tale meccanismo di condizionamento si verifica quando, nel mettere in atto un comportamento, otteniamo una gratificazione, che funge da rinforzo, spingendoci a replicare l’azione svolta.

Lo scrolling genera una sensazione di gratificazione e piacere, attraverso il rilascio della dopamina, l’ormone del piacere, e ciò si verifica soprattutto nel momento in cui riceviamo notifiche di like.

Anche di fronte a post e contenuti neutri o non interessanti tendiamo a continuare a scorrere, in attesa di qualche altra fonte di gratificazione che, prima o poi arriva, alimentando un meccanismo di rinforzo intermittente, restando incollati che ci tiene incollati allo smartphone

Cosa innesca il comportamento di scrolling?

Anche se prendiamo lo smartphone in mano senza rendercene conto, se ci soffermiamo un attimo ci rendiamo conto che, la maggior parte delle volte, appena prima di prendere il telefono eravamo immersi in una situazione per noi non piacevole.

Frequentemente lo scrolling inizia nei momenti di noia. Per esempio mentre aspettiamo in fila il nostro turno, mentre siamo in attesa alla fermata dell’autobus. Oppure, ci troviamo in una situazione di disagio, ad esempio quando condividiamo uno spazio con degli sconosciuti e si sta creando un silenzio imbarazzante (es. in ascensore, nella sala d’attesa del medico).

O, ancora, possiamo ritrovarci a fare scrolling durante un momento di difficoltà a procedere in un compito. Ad esempio quando stiamo studiando qualcosa di complicato o quando dobbiamo risolvere un problema mentalmente impegnativo e ci troviamo in una situazione di impasse, proviamo fatica e la nostra attenzione schizza via dall’obiettivo.

Altre volte facciamo scrolling quando siamo nel letto e non riusciamo a prendere sonno, magari intenti a ripercorre mentalmente qualcosa che ci è andato storto e che ci ha causato frustrazione.

Tutte queste situazioni provocano in noi emozioni sgradevoli, dalle quali cerchiamo di liberarci e lo scrolling ci aiuta in questo, sfruttando un altro meccanismo del condizionamento strumentale, chiamato rinforzo negativo.

In questo caso, a favorire l’utilizzo dello scrolling non è dato dall’aggiunta di qualcosa di positivo, ma dalla sottrazione di qualcosa di negativo, quale un’emozione di noia, imbarazzo o frustrazione.

 

Provate a tenete traccia di tutte le volte in cui prendete in mano lo smartphone, questo vi aiuterà ad individuare le motivazioni dietro a questo comportamento e ogni tanto mettere il telefono in modalità aereo, anche solo per mezz’ora al giorno, questo vi consentirà di staccarvi un pochino dal vostro dispositivo senza cadere nell’automatismo e utilizzarlo solo quando ne avete bisogno.

 

https://www.mariagraziadelisio.it/wp-content/uploads/2021/03/logo-mariagrazia-de-lisio-psicologa-white.png

Seguimi sui social:

https://www.mariagraziadelisio.it/wp-content/uploads/2021/03/logo-mariagrazia-de-lisio-psicologa-white.png

Seguimi sui social:

Come contattarmi

P.IVA 01815110703

Iscriviti alla Newsletter

Copyright by Mariagrazia De Lisio. All rights reserved.

Copyright by Mariagrazia De Lisio. All rights reserved.